giovedì 26 maggio 2011

The Final Countdown



Ok, siamo tutti d'accordo. Forse gli Europe non apprezzeranno la mia citazione. Il fatto però è che non avrei potuto scegliere titolo migliore per raccontare quello che sta succedendo nella mia vita in questo momento. Certo il fatto che stia succedendo non vuol dire che io l'abbia del tutto assimilato.




Beh basta coi misteri. Mi mancano due esami per finire la Magistrale in Traduzione Specializzata. Due esami e tutto questo diventerà solo una pagina del mio passato. O un capitolo. Facciamo un'enciclopedia. Sì, forse chiamarla enciclopedia è la cosa più giusta. Perché in qualche modo, in questi cinque (mila) anni, qualcosa ho imparato.




Ricordo tutto quanto fin dall'inizio. La paura di non trovare l'aula, la ressa davanti all'aula magna del Sid, poi finalmente la ressa (giusta) in via Oberdan. Poi ricordo che c'era una ragazza pugliese che rimase sconvolta all'idea che io sapessi esattamente dove si trovava Ostuni, la città dalla quale proveniva. Ricordo persino la mia espressione quando lessi sul tabellone che la mia prima lezione sarebbe stata Storia contemporanea. Accidenti alla storia. Ma fondamentalmente nessuno stava capendo nulla di quello che accadeva e così mi ritrovai con Emma, Erika e un ragazzo biondo dentro la famigerata aula computer. Quel ragazzo biondo si chiamava Raffaele, veniva da San Marino e lo memorizzai subito nella rubrica cerebrale visto che in quel periodo ero ancora una fan sfegatata di Manuel Poggiali. Poi tornando nell'edificio principale fu Erika a presentarmi quella che ancora oggi è una delle migliori persone che la SSLMiT mi abbia fatto conoscere: Anna. La Roscia. E da lì fu tutta una specie di catena... Ivana, la ragazza che sorrideva sempre, Valentina, la romana, Chiara, Sai, la pugliese e infine Angela, quella che una laurea ce l'aveva già e faceva le nottate per studiare per l'esame di avvocato.


Questo però non vuol dire che sia stato tutto rose e fiori perché se è vero che nel mio bagaglio mi porterò ricordi positivi, non posso negare di averne anche molti negativi.

Non dimenticherò mai le notti insonni per gli esami di Trattativa Inglese, dove ci convincevano di valere poco più di niente, non dimenticherò le Traduzioni Editoriali, dove ci sentivamo dire "banale e inutile". Credo che non dimenticherò nemmeno il costante stato d'ansia e agitazione che questa facoltà ha portato nella mia vita. E le persone brutte, competitive e vendicative che purtroppo ho dovuto conoscere e affrontare.

Però, in fin dei conti il rovescio della medaglia è positivo. Non credo che nella vita mi abbatterò tanto facilmente, dopo aver avuto a che fare con questa gente per cinque lunghissimi anni.

Un ringraziamento va a chi, per tutto questo tempo mi è sempre stato vicino e a chi l'ha fatto solo negli ultimi anni, ma pur sempre con il cuore. Senza di voi non sarebbe stato possibile arrivare fin qui e ora che finalmente vedo la fine di quest'esperienza posso davvero dire che a qualcosa è servita.

Non so se sarà possibile continuare a vederci o a condividere momenti importanti delle nostre vite, però sappiate che io vi porto nel cuore. Perché un'enciclopedia non si cancella. Noi Traduttori lo sappiamo bene.


X.