mercoledì 31 agosto 2011

Comfortably Always the Same...





Ci sono quelle cose che non cambiano mai.
Tipo zio Nicolas con la band.




Non ricordo neanche quand'è stato il primo concerto che ho visto, dovevo essere molto piccola. Il primo ricordo che ho è questo: piazza Saliceti, a sinistra del palco, seduta sul marmo. "Ora eseguiremo un brano di Ivan Graziani" "Evviva" - pensai - "questa la so!". E invece no, non la sapevo. Mi arrabbiai subito perché non avevano scelto una di quelle che sapevo. E ora, anni dopo, quella è una delle canzoni di Ivan che più apprezzo: Fuoco sulla collina.

E poi Stefano, Paola, Valentina, Silvia, Maurizio, io, Giulia... e anni dopo Marco, Quique...

E tanti, tanti pezzi dei Pink Floyd. Che mi facevano arrabbiare perché non finivano più. Poi la pausa per la sigaretta, tutti giù dal palco. Arriva Gianfranco che saluta mio padre, si danno una stretta di mano e poi un abbraccio di quelli "da maschi". "Grande!" si dicono a vicenda. Passano pochi minuti e sono già tutti di nuovo ai posti di combattimento, con gli strumenti. Noi, in prima fila. Dietro, qualche centinaio di spettatori.

Papà, mamma, Tiziana, Paolo, Lella, Gianni, Lucilla...

E ancora tante canzoni. Senza parole, di Vasco Rossi, registrata nel mio vecchio Samsung grigio. Il solito fumo che confonde la visuale e nasconde la gente. Alla fine, immancabilmente la presentazione dei componenti del gruppo e l'annuncio dell'ultimo brano: Comfortably Numb. La dedica, come sempre, a Giampaolo.

Hello, is there anybody out there?

E poi finisce la musica, finisce il fumo, finiscono le dediche. Sotto il palco gli ultimi saluti. Finiti anche gli acuti di Zio Nicolas che viene a salutarci col solito sorriso. Ma l'ultimo ad arrivare è sempre Gianfranco, che arriva e ci stringe la mano. Ha qualche capello bianco in più rispetto all'ultima volta, ma certe cose proprio non cambiano mai.

XuNie

domenica 28 agosto 2011

Destination Calabria


Quest'anno, grazie al tour delle regioni del sud Italia, ho spuntato un'altra casellina su quelle che mi mancano da visitare: la Calabria.
In realtà non è che possa dire di averla visitata tutta, però ho organizzato questo viaggio -anche- per conoscere una terra di cui ho sentito tanto parlare, ma che non avevo mai visto prima. Dico "anche" perché il motivo principale per cui l'ho visitata è stato andare a trovare la mia dolce metà.
Già da fine giugno ero riuscita a prenotare il biglietto del treno, quindi ero tranquilla di partire e di poter passare una settimana di vacanza tranquilla insieme a lui.
E INVECE NO!
Ti pare che non ci si mette di mezzo un mega-giga incendio alla Tiburtina? Vi dico solo che ho rischiato di non partire e che quella leggera forma d'ansia che mi contraddistingue ha subito un bruttissimo colpo. Nessuno sapeva dirmi cosa dovessi fare, i box informazioni erano a dir poco strapieni, le biglietterie manco a parlarne. Ho iniziato a chiedere a chiunque se si stesse recando in Calabria nel tentativo di trovare qualche sventurato che, come me, rischiava di non trovare il treno. Alla fine, dopo un'ora di pellegrinaggio (e di contro-maledizioni inviate a chi mi ha fatto il malocchio, perché so che da qualche parte ci sei!) sul tabellone degli orari è apparso il mio treno, che magicamente da Intercity era diventato un Espresso! -mistero della fede-
Con solo un'ora di ritardo sono riuscita a partire, così da evitare al mio omino di venire a prendermi fino a Roma :) poi ci sono state giusto quelle 6 ore di viaggio in cui ho approfittato per fare conoscenza di mondi e culture. C'era persino una ragazza di Forlì.
Per farvela breve, ero su quel treno dalle 13.4o e solo alle 20.00 è apparso davanti a me il celeberrimo cartello blu con scritta bianca "Paola". Cara Paola, non so chi tu sia, ma sono immensamente felice di vederti.

E lì c'era lui ad aspettarmi! :) Che gioia vederlo! Solo sei ore prima pensavo che avrei dovuto rimandare il viaggio e invece finalmente mi trovavo lì!! Inutile dire che ho avuto una calda, caldissima accoglienza da tutti quanti.
Nei giorni successivi ne abbiamo approfittato per andare un po' al mare, che come saprete, è di sassi. L'acqua era splendida, ma per chi come me ha un difficile rapporto con l'acqua alta è un problema!
Poi c'è stata la grigliata di Ferragosto (quanto ben di Dio!!) e subito dopo la partenza per Bagnara, comune di poco più di 10 mila abitanti che tanti anni fa diede i natali a Mia Martini.
Se ne sentono tante sul sud, su quelle strade distrutte, i paesaggi distrutti dagli incendi, ma vi posso dire, che viaggiando per quelle strade ho avuto modo di osservare un panorama che avevo visto di rado.
A dir la verità mi sto ancora chiedendo se la gita a Bagnara sia stata pianificata con l'intenzione di farmi ingrassare, ma mi vedo costretta a dare un gigantesco + all'industria dolciaria del posto! Fortunatamente il mio metabolismo ha deciso di collaborare e ho preso solo mezzo chilo.
Episodio da ricordare avvenuto sul lungomare una sera: vi ricordate la ragazza di Forlì che ho conosciuto in treno? Beh, l'ho incontrata che passeggiava col suo ragazzo. Inutile dire che è stato un incontro a dir poco surreale. Vivo a Forlì da cinque anni e poi vado a incontrarla in Calabria, quando né io, né lei eravamo scese nelle vicinanze.
Anche a Bagnara sono stata accolta nel migliore dei modi, comunque. Ho conosciuto tante persone che mi hanno fatto sentire a casa, ma vorrei sottolineare il commento della nonna: Ciao cara, sei bellissima, ti auguro tante cose buone. (Lo so, non c'entra con la Calabria, ma mi fa salire l'autostima!)
Unico momento negativo della gita è stato il tentativo fallito del mio ragazzo di uccidermi. Ma questa è un'altra storia.

Una volta tornati da lì, la vacanza mi è passata volando, ma non importa perché ho avuto occasione di conoscere di persona la famiglia del mio amore e soprattutto ho avuto modo di farmi conoscere.
Quando mi sono svegliata, sabato mattina, ho chiuso di nuovo gli occhi sperando che non fosse già ora di alzarmi.
La vacanza era finita e dovevo andarmene da lì. Non è stato semplice accettare di dover andar via, ma ringrazio il Cielo per aver avuto questa possibilità. Stare una settimana intera con lui è una cosa che non era mai capitata, ma è servita a farmi capire che non vedo l'ora che tutto questo si trasformi nella normalità.

XuNie