sabato 14 aprile 2012

Rivoglio Tutto Com'era.

Stamattina, passeggiando, ho notato una mamma che rientrava a casa con la figlia e tre o quattro compagne di scuola. Questo quadretto ha catturato la mia attenzione perché la mamma aveva tra le mani un bel vassoio pieno di pizze fumanti. In realtà non c'è niente di strano, però questo mi ha fatto pensare a quando venivano a pranzo da me le amiche delle elementari e/o medie. Mia madre e mia nonna non se la cavavano con una pizza al taglio. Sulla tavola c'erano sempre primo, secondo, frutta e se andava bene anche il dolce.
Insomma, tutto questo per una riflessione: quanto sono cambiate le cose in 15 anni? Quanto sono cambiati i bambini?
Mi ricordo che quando ero piccola volevo a tutti i costi la PlayStation, credo che i miei genitori più volte abbiano pensato di darmi una botta in testa per quanto ero assillante. Però, con pazienza, mi fecero capire che non era giusto che io l'avessi solo perché ce l'avevano tutti. E io lo capii.
Per non parlare di quando ho avuto il mio primo cellulare. Era il regalo per l'esame di terza media. Mio padre lo posò sulla mensola sopra al mio letto prima che io mi svegliassi e poi chiamò il mio numero facendo diffondere per la stanza "50 special" dei Lunapop, che mi aveva impostato come suoneria. Mi svegliai così. E lo apprezzai.
A Carnevale volevo vestirmi da Sailor Moon, ma mia madre cuciva dei vestiti apposta per me. Ero troppo piccola per capire quanto fossero belli, ma ora, riguardando le foto, sono contenta che non mi abbia infilato in testa solo una parrucca gialla coi codini perché grazie a lei ho avuto la fortuna di impersonare un'ape regina, un'indiana, la regina di scacchi, persino una medusa e un piatto tipico della mia regione. E non la potrò mai ripagare.
E poi volevo la borsa della Onyx con la bandiera del Regno Unito e il Belstaff. Mia madre mi comprò la borsa. Ma io volevo pure il cappotto. Però lei, che aveva capito tutto, mi fece intuire che lo volevo solo perché nella mia classe delle medie c'era una ragazza che ne aveva due. E così non lo comprai. E capii che mia madre aveva ragione.
A questo punto mi viene da pormi una domanda. Dov'è finito tutto questo? Esistono ancora i bambini che apprezzano quello che viene concesso loro o danno tutto per scontato? A volte non bisogna neanche chiedere in realtà... è ovvio che il regalo per la comunione sarà il cellulare, addirittura l'iPhone. E non è per niente strano vedere ragazzine di 15 anni andare a scuola con una Louis Vuitton, invece che con un Invicta o un Seven.
Se mi chiedessero di fare a cambio direi di no. Voglio la crostata della nonna, voglio i vestiti cuciti a mano, la borsa della Onyx e il Nokia 3210 con la cover con le fragole, voglio un'infanzia che si possa definire tale.

This Is How I See It...
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