Cari follower, come quasi tutti saprete, sono una grande appassionata di sport e quest'estate mi ha molto colpito il caso di Alex Schwazer. Dopo aver letto sul Corriere della Sera un articolo di Giancarlo Dotto a proposito del nostro atleta, mi sono sentita di mandargli una lettera aperta tramite il sito del giornale. Per ora non ho ricevuto risposta, ma ho deciso di tentare altre strade per fargli avere il mio messaggio. Qui di seguito vi propongo la mia lettera. Ciao!
"Gentile Signor Dotto, le scrivo
in merito al suo articolo del 9 agosto sulla prima pagina del Corriere dello
Sport a proposito del caso di Alex Schwazer.
Non le nascondo che ho provato
anch’io un moto di delusione nel momento in cui ho saputo che era proprio lui
l’atleta italiano fermato per doping.
Tuttavia, devo
ammettere che questo articolo, a differenza di altri suoi pezzi, mi ha lasciato
qualche perplessità per la durezza delle parole usate. Lei inizia definendo le
lacrime di Alex “pornografia pura”, ma personalmente ritengo l’affermazione
davvero pesante.
Io ci credo alle lacrime di Alex.
Come lui stesso ha affermato, avrebbe potuto saltare i controlli, negarsi, ma
non l’ha fatto. Ha avuto il coraggio di riconoscere il suo errore e noi siamo
qui col dito puntato a dargli contro, cosa che non si fa neanche coi peggiori
criminali. Forse è vero, questa storia ci ha un po’ delusi, perché è sempre
brutto dover assistere al suicidio sportivo di un atleta, ma Alex con le sue
azioni ha fatto male soprattutto a se stesso, perdendo lavoro e credibilità.
Ho frequentato un’università
molto selettiva e competitiva quindi so cosa voglia dire sentirsi sotto
pressione, so cosa si prova quando gli altri si aspettano sempre il risultato
migliore, so cosa significa non poter sbagliare mai. So anche che tipo di
pensieri si formano in testa quando ci si sente dire “non vali niente” o “non
sarai mai nessuno”. Quindi un po’ lo capisco, perché qualche volta durante gli
esami ho copiato anch’io. Alex è apparso come un ragazzo confuso e svuotato
dalla stanchezza del sentirsi mille occhi puntati addosso. I suoi problemi
forse andavano capiti e in seguito risolti perché non è possibile che un
ragazzo che ci ha dato tante soddisfazioni e che sembra una persona così
semplice e piena di valori, venga messo alla gogna per un errore, grave sì, ma chi
non ha commesso mai errori? Tutto sta però nel coraggio di ammetterlo e nella
forza di uscirne. E per fare questo, Alex meriterebbe un po’ di appoggio da
noi, dal suo pubblico che l’ha acclamato quando vinceva.
Nell’articolo, infine, lei usa
testuali parole “anche grazie a te, a quelli come te, il mondo è ogni volta
meno sopportabile”. Se posso permettermi, esistono esempi più lampanti di
persone che mi fanno vergognare di essere italiana e che rendono il mondo meno
sopportabile. Penso a chi stupra, a chi uccide, a coloro che evadono le tasse e
che la fanno inspiegabilmente franca. Queste sono le persone che mi fanno
vergognare, non un ragazzo di vent’anni che ha rovinato solo se stesso e che ha
avuto il coraggio di ammettere davanti a tutti di aver fatto un’idiozia. Questo
non lo giustifica, certo, ma preferisco le lacrime sincere di un ragazzo
pentito all’ennesima notiziaccia di cronaca irrisolta.
La ringrazio per l’attenzione che
vorrà dedicarmi e le porgo cordiali saluti.
Valeria Di Virgilio"