mercoledì 12 ottobre 2011

Seconda stella a destra...


Com'è che si intitola quella canzone? An end has a start? Beh in questo post io voglio parlare del contrario. A start has an end, sadly.

Senza neanche sfociare in parole deprimenti e banali, tutto (o quasi) finisce prima o poi. E non è necessariamente un male.

A volte qualcosa che finisce significa che un po' si cresce.

Finiscono i giorni dell'adolescenza e del liceo, dove tutto è fico o togo e dove guardando un ragazzo e si dice che bono. Finiscono i giorni in cui le amiche cercano di convincerti che se ti ha guardata è perdutamente innamorato di te (e magari guardava un punto indefinito nello spazio). E finiscono pure le interminabili discussioni su "cosa mi metto per la festa di X?" o le congetture sui mille perché che possono aver portato una persona ad agire in un determinato modo. O le risatine isteriche per uno squillo ricevuto sul cellulare.

Si cresce.

E queste cose non contano più.

Si arriva ad un punto in cui le uniche cose che contano sono quelle reali, tangibili. Dove l'Isola che non c'è lascia il posto a qualcosa che ci sarà. Dove un'offerta di lavoro è più importante del regalo col cuoricino a pois ricevuto per San Valentino. Dove trovarsi una persona con cui condividere la vita e un posto dove stare scavalcano quello stato scritto su Facebook "proprio in quel giorno in cui...".

Le congetture in fondo non portano molto in là. I fatti sì.
E se non siamo abbastanza svegli da accorgercene da soli, forse le persone che ci stanno accanto dovrebbero aprirci gli occhi, per evitare che restiamo rinchiusi nella favoletta della quarta superiore, dove la massima preoccupazione è prendersi un cellulare nuovo di zecca per non sfigurare.
La vita è qui, è ora. Anche se amiamo la nostra casa, la nostra famiglia, a volte è necessario lasciarle indietro per costruire qualcosa di reale. Ma l'amore di sicuro non si dimentica per colpa di qualche centinaio di chilometri. Grazie a tutto quello che abbiamo vissuto, alle persone che abbiamo incontrato, possediamo tutto quello di cui abbiamo bisogno per costruire qualcosa di nostro. Cambiano le storie, cambiano i rapporti, cambiamo persino noi. Ma questa è una conseguenza naturale della vita perché l'adolescenza non può durare per sempre, tutto si evolve per non morire. E non dobbiamo averne paura. Perché prima o poi si deve crescere e smetterla di misurare l'affetto in base alla quantità di cuoricini trasmessi via social network.

This Is How I See It X

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