mercoledì 19 ottobre 2011

Neville Paciock è morto.


Oggi a pranzo discutendo con la mia coinquilina ho scoperto che da poco è uscita una versione ri-tradotta di Harry Potter e la Pietra Filosofale.
Stefano Bartezzaghi, celebre e conclamato enigmista (non Saw, l'altro genere di enigmista!) si è preso la briga di rivedere e correggere le incongruenze che erano sorte all'interno della saga che, come è noto, era stata tradotta man mano che i maxi-capitoli vedevano la luce.
E così, al posto della solita "nota alla traduzione italiana" di Serena Daniele, appare stavolta la "nota alla nuova edizione" a cura di.

Dopo l'iniziale captatio benevolentiae, i nuovi curatori iniziano a spiegare le ragioni che li hanno portati ad operare i cambiamenti nel primo libro. La prima su tutte è che proprio a causa del modo in cui sono stati tradotti i 7 libri, si è pensato di rileggerli per "correggere" eventuali errori o incongruenze tra di essi. Fin qui ci sto. Andiamo avanti.

Subito dopo viene spiegato che nella traduzione per l'infanzia spesso si cerca di rendere i nomi tradotti tanto evocativi quanto lo erano quelli originali (mai sentito parlare di nomi parlanti?), com'è ad esempio il caso di Donald Duck che diventa Paperino per i bambini dello Stivale. Questo procedimento è volto ad aprire nella mente del bambino un quadro delle caratteristiche del personaggio ancor prima di aver letto una sola parola su di esso.
A questo punto i redattori spiegano come il celebre Neville Longbottom, ragazzo goffo e cicciottello cresciuto dalla nonna, sia diventato Neville Paciock. A mio parere la traduzione è GENIALE. Secondo i curatori, però, poiché nelle ultime fasi della storia il personaggio assume un'altra veste che potrebbe essere definita "eroica", questo nome non gli sta più bene. Quindi è stato deciso di riportarlo nella versione originale. E cioè, di mettere un bambino di 11 anni davanti alla parola LONGBOTTOM che per lui non significa assolutamente NULLA. Non evoca niente. Il mio modestissimo parere, detto francamente, è che quel nome andava lasciato lì dov'era in primo luogo perché seppure eroico, Neville resta sempre il ragazzo semplice che è all'inizio e in secondo luogo perché il lasciar quel nome poteva essere visto come una "maturazione" del personaggio che tramite gli insegnamenti e i valori appresi durante gli anni di scuola, da brutto anatroccolo si trasforma in cigno.

Successivamente, si passa alla "preoccupante" situazione che riguarda le quattro case di Hogwarts. Il problema risiede nel fatto che le traduzioni italiane contengono connotazioni cromatiche che non sono presenti nei corrispondenti inglesi. Apparentemente i nomi italiani non rispecchiavano i colori originali degli stemmi delle singole case. La soluzione è stata cambiarne uno solo "liberandosi dallo schema da seguire". Io non l'avrei fatto. Perché quelle connotazioni cromatiche contenute in tutti i nomi, davano una certa coerenza e continuità alla traduzione. E cambiarne solo uno non ha senso. Soprattutto se la parola scelta è Tassofrasso, che non significa niente.

Oliver Wood, il professor Quirrel, Zanna (che tra l'altro rimanda al vecchio Zanna Bianca che qui non c'entra), la professoressa McGonagall, Crabbe, Mrs Norris, Filch, Longbottom sono un universo chiuso davanti agli occhi di un undicenne che sfoglia le pagine del libro per la prima volta.
E oltretutto non combaciano coi ben noti nomi dei personaggi facenti parte dei film record di incassi al cinema. Se ci pensiamo, sarebbe assurdo creare al giorno d'oggi un bambolotto di Harry Potter che non abbia le sembianze di Daniel Radcliffe, no?

Inizialmente non ero una gran fan di Harry Potter, ma poi, man mano che andavo avanti con la lettura, mi sono soffermata a riflettere sulla genialità di chi l'ha scritto e anche su quella di chi l'ha tradotto. I nomi delle case, con le loro assonanze e il metro linguistico, i nomi evocativi, i "suoni e visioni" della versione originale trasmessi nella versione tradotta, aprivano nella mente del lettore un universo nuovo, inesistente eppure così vicino.

Non ho ancora letto la nuova versione de "la Pietra Filosofale" e voglio darle una chance. Ma con certezza posso affermare che Oliver Wood non prenderà mai il posto che nel mio cuore è riservato da sempre ad Oliver Baston.

Come La Vedo Io,
XuNie

1 commento:

  1. Sono pienamente d'accordo e te lo condivido pure.. io sono la fan di HP della famiglia e sono la prima schifata da questa traduzione.. e non avevo nemmeno pensato alla questione dei film.. sorè sei geniale! Brava!

    Jules

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